martedì 12 ottobre 2021

Basterà rimboccarsi le maniche?

 


Sebbene il Partito ultimo classificato per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale di Milano degli scorsi 3 e 4 ottobre abbia conseguito immeritatamente questo risultato, infatti dargli ben 500 voti a Milano è per noi una follia, fa grande tristezza vedere il glorioso simbolo del PCI che fu, così come l’altro simbolo con la falce ed il martello relegati dagli elettori milanesi rispettivamente al quartultimo e terzultimo posto. Entrambi con lo 02%: la stessa percentuale del prefisso telefonico cittadino.
I compagni che si sono impegnati nella campagna elettorale, coloro che quel simbolo lo hanno votato, lo hanno  fatto per provare a rilanciare il simbolo dei lavoratori.
Si può dire lo stesso per coloro che invece stanno al "piano sopra", i dirigenti di queste organizzazioni?
Chi ha gli strumenti per leggere correttamente la situazione politica nel Paese, chi conosce lo stato reale del radicamento di queste organizzazioni e chi conduce questa guerra guerreggiata tra i partitini alla sinistra, fuori dalle “ali protettive” del PD, avrebbe dovuto quanto meno riflettere se a questo giro non fosse stato il caso di fare un passo indietro e non armarsi di lanciafiamme al Napalm, tanto da far concludere a qualche bravo compagno che, a questo giro, il glorioso simbolo sia uscito incenerito.
Con questo non si vuole affermare che i comunisti avrebbero dovuto starsene bellamente a casa e non presentarsi all’appuntamento elettorale, ma che andava fatto con modalità completamente differenti, pur sapendo che sarebbe stata solo una "riduzione del danno".
Infine, a titolo esemplificativo, non si può in un’elezione amministrativa dissertare sul “Partito Rivoluzionario” e non vedere a due passi da casa propria, in periferia così come in tutta la città, che il PD abbia installato un certo numero di “sedi informali” con lo scopo di stabilire un rapporto con l’elettorato che ci va a ripararsi la bici o a farsi l’aperitivo, cercando di scimmiottare così l’insediamento delle ben note “casematte” gramsciane. Pochi argomenti e ben mirati avrebbero potuto essere la classica spina nel fianco, per dare quanto meno fastidio al podestà Beppe Sala, mostrando così di avere maggiore attenzione per questioni inerenti la città ed i lavoratori che la abitano.
Credeteci, vi vogliamo bene, ma in queste circostanze la condizione per poter esistere ed agire è grandemente disagevole; al punto da esigere di fare un bel respiro ed analizzare la situazione. Senza dimenticare che è da Milano che partono le tendenze che vanno ad innervare l’intero Paese.
Qualcuno, molto prima di noi, lo aveva già visto e scritto.
Ove si pensasse di ripartire illudendosi e sottovalutando ciò che è successo il 3 e 4 ottobre, si commetterebbe solo un errore grossolano. Di certo questo non gioverebbe alla nostra causa.
Quindi, volendovi bene: ma anche basta...

Ambito Comunista Alessandro Vaia

12 ottobre 2021


domenica 20 giugno 2021

ALLA FINE C'È SCAPPATO IL MORTO

È in corso lo sciopero nazionale della logistica per le durissime condizioni in cui si è costretti a lavorare. Ai lavoratori infatti si richiedeva di movimentare anche 200 colli nel giro di un'ora. A questo occorre aggiungere paghe indecenti e contratti capestro.

Per uscire da questa zona grigia, dolorosa e faticosa, Adil Belakhdim ha perso la vita intento ad organizzare quella forza lavoro, in massima parte straniera, che è stata affascinata dalle promesse mirabolanti di una vita degna per cui emigrare dal proprio Paese.

Infatti durante un presidio alla sede logistica della Lidl di Biandrate in Piemonte, Adil Belakhdim è stato travolto da un 26enne di Caserta alla guida di un grosso camion che, superando tutti gli altri, pretendeva di passare. E lo ha fatto.

Ammettiamo invece per un momento di essere stati a capo del più grande sindacato esistente oggi in Italia, un sindacato come la CGIL. Avremmo perso i contatti con il mondo del lavoro? Capita che Susanna Camusso sia stata segretario generale della CGIL. E' pensabile che non fosse informata dell'uccisione di un lavoratore avvenuta in quel modo e per quelle cause?

Visto che chi scrive lo ha saputo a metà mattinata, intorno alle 10.30, siamo propensi a credere che lo sapesse già anche Susanna Camusso, quando ha inscenato una protesta iniziata ormai in tarda mattinata, come si può vedere dal link che accludiamo, corredata di comizio e rivolta contro l'Iran [1], in difesa dei diritti civili nonché per dare indicazioni di voto agli iraniani (e questo è davvero straordinario). Sono passate pochissime ore dall'assassinio di Adil Belakhdim, sindacalista.

In tutto questo spicca la grande lungimiranza che conduce fino all'Iran; completamente mancante invece quella rivolta ai lavoratori.

Da un lato si comprende perché la capacità di mobilitazione della CGIL sia ridotta al lumicino, da un altro lato si comprende come mai nel nostro Paese la destra veleggi incontrastata nel consenso popolare. Fin troppo facile trarre le conclusioni: dopo la cosiddetta sinistra da ZTL (Zona a Traffico Limitato), oggi si sancisce, ma è ben noto da molto tempo, che esista anche un sindacato confederale che nella stragrande maggioranza dei casi costituisce per i lavoratori il Problema, e non certo la sua Soluzione.

Un pensiero ad Adil Belakhdim: Riposa In Pace.

Un altro pensiero rivolto al Paese: non vi può essere Pace Sociale serva del capitale...

Ambito Comunista Alessandro Vaia, i compagni

20 giugno 2021

[1] Tweet di CGILNazionale, 18 giugno 2021

mercoledì 20 gennaio 2021

Il 21 gennaio del 1921 nasceva il Partito Comunista d'Italia

Il 21 gennaio del 1921 nasceva il Partito Comunista d'Italia, l'organizzazione della classe in sé e per sé.


Ai giovani, ai quali è sottratta l'opportunità di conoscere cosa abbia significato l'esistenza di questa organizzazione della classe, il PCI, per il nostro Paese, occorrerà rivolgere l'attenzione per tentare di colmare le lacune lasciate volutamente da coloro che hanno interesse a trattare la Storia dei comunisti in modo folcloristico, o molto più spesso in modo distruttivo. 

Lo sforzo da produrre sarà dunque rivolto anche ai giovani, sapendo molto bene come la borghesia non voglia assolutamente che si comprenda l'importanza del Partito Comunista d'Italia, poi divenuto PCI,  per il destino di milioni e milioni di lavoratori. 

Come diceva Gramsci, i giovani sono figli del loro tempo. Noi sappiamo il tempo in cui stiamo vivendo, conosciamo la paura dovuta al ricatto per l'occupazione, l'incertezza per la mancanza di una prospettiva nella vita. 

Recentemente, ad esempio, soggetti come Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, Domenico Guzzini, gran capo di Confindustria nelle Marche, Letizia Moratti, assessore alla sanità per regione Lombardia, hanno dichiarato* a chiare lettere il loro spregio per la vita umana, richiamando in questo modo quello che Gramsci definì il "sovversivismo delle classi dirigenti". 

Costoro sanno esprimere bene lo spirito rapace di una borghesia che mantiene sotto traccia un bellicismo in realtà mai scomparso, al servizio di propensioni aggressive ed oppressive, che hanno condotto ad operazioni militari rivolte anche all'esterno dei nostri confini, in Paesi lontani. 

E' indispensabile usare l'intelligenza per onorare il coraggio e la fatica di coloro che ci hanno preceduti, e sono riusciti a costruire la più grande organizzazione di classe dell'Occidente. Infatti, abbandonare il modo classico di intendere le cose, porta a non esercitare una giusta critica, la cui funzione è precisamente quella di orientare verso l'emancipazione, la giustizia sociale, verso il progresso. 

Chi celebra oggi questo anniversario deve aver cura di fare una analisi corretta, evitando di confondere dati concreti di realtà con quelle che sono pure astrazioni; tralasciare una analisi corretta porta a trascurare importanti elementi di tattica, così come a smarrire la strategia stessa. 

Ricordare non basta, è necessario agire. 

Ambito Comunista Alessandro Vaia

21 gennaio 2021, Milano

 * Vaccino anti-Covid, la bugia di Letizia Moratti: “Mai parlato di distribuirne di più in base al Pil regionale”. L’audio che dimostra il contrario: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/19/vaccino-anti-covid-la-bugia-di-letizia-moratti-mai-parlato-di-distribuirne-di-piu-in-base-al-pil-regionale-laudio-che-dimostra-il-contrario/6070961/