martedì 4 ottobre 2016

L’attualità dell’ideale e del progetto comunista

di Albano Nunes, Segreteria del Partito Comunista Portoghese | da avante.pt

Traduzione di Marx21.it

In tempi di grande instabilità e incertezza, di fronte alla violenza dell’offensiva aggressiva dell’imperialismo e alle immense distruzioni e drammi umani che provoca nel Medio Oriente, nel Nord Africa e in altri punti del mondo; di fronte all’avanzata del fascismo in Ucraina e in altri paesi d’Europa; di fronte alla controffensiva degli USA e delle oligarchie locali in Venezuela, Brasile e altri paesi dell’America Latina; di fronte alla corsa agli armamenti testimoniata dalla gigantesca provocazione rappresentata dall’installazione del sistema missilistico statunitense alle frontiere della Federazione Russa e della Cina; di fronte alla permanente azione di disinformazione e diversione ideologica della classe dominante, potrebbe sembrare che la regressione sociale e di civiltà che minaccia il mondo sia inarrestabile.

La verità però è che ovunque i lavoratori e i popoli resistono e lottano per i propri interessi e diritti e che, nonostante le debolezze ancora non superate nel movimento comunista e nel fronte antimperialista, ci sono state e continueranno ad esserci coraggiose affermazioni di sovranità e avanzate liberatrici. E’ ciò che è avvenuto in America Latina in un processo dal significato progressista e antimperialista che oggi si trova sotto il fuoco della reazione e dell’imperialismo ma che resiste.
E’ ciò che sta accadendo in Siria in battaglie che possono essere decisive per il futuro di tutta la regione. E’ quello che rappresentano le lotte dei lavoratori, in particolare in Europa, contro lo sfruttamento, la vittoria in Gran Bretagna del referendum sull’uscita dall’Unione Europea e le importanti mobilitazioni popolari contro il TTIP che stanno provocando contraddizioni nella classe dominante dei due lati dell’Atlantico e creando serie difficoltà alla sua conclusione.

La tesi del Partito Comunista Portoghese secondo cui viviamo in un contesto internazionale in cui grandi pericoli coesistono con grandi potenzialità di sviluppi progressisti e rivoluzionari è confermata ogni giorno. L’imperialismo, che ha dimostrato sorprendente capacità di adattamento e recupero, è ancora potente e i settori più razionai e aggressivi puntano sempre più sul fascismo e sulla guerra come mezzi per intensificare lo sfruttamento, espropriare i popoli delle loro ricchezze, distruggere forze produttive in eccesso e ristabilire con la violenza i livelli di appropriazione che la forza inesorabile della legge della caduta tendenziale del tasso di profitto costantemente mina. Ma l’imperialismo non ha le mani libere. Si scontra con la resistenza e la lotta dei lavoratori e dei popoli di tutti i continenti e con l’iniziativa di stati che non accettano il nuovo ordine totalitario che gli USA e i loro alleati della NATO e del G7 pretendono di imporre, inciampa nelle proprie difficoltà e contraddizioni (ben evidenti nella guerra economica che sta crescendo tra grandi multinazionali e grandi potenze capitaliste) e, nel quadro della crisi strutturale sempre più profonda, affronta una crisi ciclica che dura da ormai otto anni e da cui non trova una via di uscita.

Mai come oggi l’ideale e il progetto comunista sono stati di così grande attualità. I pericoli e la durezza della lotta non devono oscurare questa realtà. E tanto nei momenti di avanzata come in quelli di resistenza e di accumulazione delle forze, la cosa più importante per l’iniziativa fiduciosa e tenace dei comunisti è avere sempre presente l’obiettivo supremo del Partito e la fattibilità della sua realizzazione come necessità storica che nasce dalle contraddizioni stesse del capitalismo e dall’esigenza del suo superamento rivoluzionario.